Tre domande a Tiziana Petrillo, Referente della sicurezza e della prevenzione CNI
“La sicurezza è un sistema complesso in cui la variabile umana fa la differenza.Per una vera cultura della sicurezza bisogna partire dalla percezione del rischio”, spiega Tiziana Petrillo referente della sicurezza e della prevenzione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, partner di Restructura.
“Senza dubbio la formazione, non solo del lavoratore ma anche del datore di lavoro: È uno strumento che deve essere calibrato sui singoli. La percezione del rischio si insegna nelle scuole. Il CNI ha firmato il primo protocollo d’intesa con il Miur nel 2019 (oggi abbiamo presentato una nuova proposta) con il progetto “Sicurezza tra i banchi di scuola” che oggi coinvolge 1300 alunni e 650 docenti. Funziona perché non sono incontri estemporanei tenuti da noi, ma la sicurezza diventa un tema inserito nel programma curricolare che i docenti propongono durante le ore di lezione. Solo così la sicurezza entra nella quotidianità dei ragazzi e si coinvolgono docenti e famiglie. Il paradosso è che parliamo di sicurezza in edifici scolastici che per il 60% sono stati costruiti prima del 1976, anno in cui furono introdotte le normative antisismiche: basta questo per capire quanto verifiche e adeguamenti siano necessari. Solo il 50% degli edifici ha aggiornato il certificato di prevenzione incendi, il 40% non ha il certificato di agibilità statica. Con i Vigili del Fuoco e l’Inail abbiamo elaborato un quaderno di prevenzione incendi per le strutture scolastiche."
“L’innovazione tecnologica è di grande aiuto per il raggiungimento della sicurezza nei luoghi di lavoro e anche della salubrità degli spazi, ma bisogna saperla gestire. Un punto da sottolineare è la necessità che le innovazioni, ad esempio per l’efficientamento energetico, non siano mai slegate da quelle per il miglioramento della sicurezza perché sono aspetti che vanno guardati nel complesso. ll nuovo strumento della procedura Bim, che diventa obbligatoria dal 1° gennaio 2025 per alcune categorie di appalti, offre la possibilità di integrare tutte le progettazioni che riguardano un edificio: questo è un aiuto importante anche in fase di studio del ciclo-vita dell’edificio stesso. Troppo spesso, fino ad ora, si è pensato per compartimenti stagni, una lavorazione integrata, invece, permette un coordinamento migliore che mantiene un edificio in salute più a lungo. È quello che ci chiede anche l’agenda 2030, perché un edificio che viene sottoposto a continui interventi non è sostenibile”
"Come ho detto la sicurezza è un sistema complesso, che cambia in funzione di molti fattori, del Sistema Paese e della tecnologia disponibile. È come un'equazione con molte variabili e al centro di queste variabili c’è l’uomo. Per affrontarla serve un approccio multidisciplinare. Nella percezione del rischio la variabile umana fa la differenza perché se si sottovalutano alcuni rischi, il sistema decade. Esistono sistemi di controllo proattivo dei lavoratori, come quelli adottati in modo diffuso in Svezia, incentrati proprio sull’aspetto che nella percezione della sicurezza la variabile umana ha un peso: un lavoratore può avere una percezione maggiore e aiutare il collega ad acquisirla sul campo."