Tre domande a Enzo Medico, consigliere  Ordine dei Periti Industriali di Torino.

"OMICIDIO SUL LAVORO, UN NUOVO REATO A TUTELA  DELLA SICUREZZA"

“L’introduzione del reato di omicidio sul lavoro si prefigge di diventare uno strumento specifico importante nelle mani della magistratura. Non saranno, però, leggi sempre più severe a ridurre gli infortuni mortali, bisogna lavorare, invece, per creare una cultura della sicurezza, valorizzando il ruolo dei professionisti che se ne occupano e  che devono diventare una figura obbligatoria in tutti i cantieri,anche nei più piccoli. Occorre puntare poi sulla  formazione a partire dalle scuole primarie. Strumenti come la patente a punti nei cantieri edili sono comunque utili per vigilare sulle imprese esistenti anche se rischiano di appesantire la burocrazia per le realtà più piccole”. Spiega Enzo Medico, consigliere  dell’Ordine dei Periti Industriali di Torino.

“Non risolve il problema degli infortuni ma può diventare uno strumento specifico importante nelle mani della magistratura. L’ipotesi di un comma quater dell’articolo 589 (omicidio) del codice penale e del 590 (lesioni personali), aggravato dalla violazione della normativa sulla sicurezza andrebbe a concretizzare un reato specifico che verrebbe a configurarsi nel momento in cui un lavoratore perde la vita  in cantiere o in azienda, o si ferisce gravemente, a causa della mancata valutazione del rischio o dell’assenza della fornitura di dispositivi di sicurezza o in altre fattispecie. Penso a processi importanti come è stato il caso Thyssenkrupp o Eternit, per quei procedimenti il magistrato Raffaele Guariniello dovette adottare una costruzione complessa ai fini accusatori, se questo reato fosse esistito avrebbe potuto adottare una tesi accusatoria lineare e specifica. L’ipotesi di modifica del codice penale è nata come proposta di legge popolare”.

“Il decreto legge conferisce all’Ispettorato del lavoro il compito di rilasciare questo certificato telematico. Le aziende partiranno con 30 punti che saranno decurtati in caso di violazioni anche per lievi infortuni, in seguito ad anomalie rilevate in esito ad ispezioni dell’Asl o dello stesso Ispettorato (INL). Le aziende con meno di 15 punti non potranno più lavorare nei cantieri. È chiaro che questo sistema rischia di appesantire soprattutto le piccole imprese che avranno bisogno di assistenza per gestire questo nuovo strumento e la burocrazia che ne consegue”.

“Nelle aziende e nei cantieri bisogna dare più valore ai professionisti, figure intermediarie essenziali tra il committente e le imprese che svolgono il lavoro: possono stimolare il committente a riconoscere gli oneri per la sicurezza e le imprese, nonché i numerosi lavoratori autonomi, a rispettare le regole a loro tutela. Il Coordinatore per la sicurezza nei cantieri (CSP-CSE), a mio parere, dovrebbe diventare una figura obbligatoria in tutti i cantieri e non soltanto in quelli più grandi dove lavorano due o più imprese. Oggi, nei piccoli cantieri (che sono i più numerosi), la responsabilità della organizzazione della sicurezza spetta al committente che risponde penalmente anche di eventuali infortuni, insieme al datore di lavoro dell’impresa appaltatrice: entrambi dovrebbero essere interessati a garantire la sicurezza, ma non sempre è così. Anche la voce di spesa che comprende i dispositivi di sicurezza dovrebbe essere separata dall’importo totale dei lavori per evitare che sia un costo su cui il committente (privato) possa tentare di risparmiare. Ho l'impressione, dopo 30 anni di esperienza al servizio della magistratura, che solo incrementando la cultura della sicurezza, partendo dalla formazione nelle scuole primarie e medie, si arriverà ad avere maggiore sensibilità e cultura verso la sicurezza. Non saranno leggi sempre più severe, e soprattutto complicate, a ridurre gli infortuni mortali”.

Resta aggiornato sul programma dell’evento di Restructura a cui parteciperà Enzo Medico!