Stefano Macale
Tre domande a Stefano Macale, direttore del Formedil.
"L’EDILIZIA DEL FUTURO, UN MESTIERE PER I GIOVANI"
“Assistiamo a un cambio di paradigma totale. Dopo anni di crisi, il settore edile è in grande fermento. Viviamo un periodo di espansione e questo porta innovazione. Le aziende si stanno dimostrando disponibili a investire nella tecnologia, ora dobbiamo convincere i giovani che questo non è un settore di ripiego e combattere la cronica assenza di manodopera. Lo stiamo facendo, tra le altre cose, con una formazione sempre più interattiva e multidisciplinare”.
È un cambio di paradigma totale. Il simulatore che sarà presente a Restructura (l’Esel mobile dell’L’Esel Cpt Formazione e Sicurezza di Latina) è solo un esempio di come sta evolvendo un settore che, seppur non possa prescindere dal lavoro manuale, sta puntando sempre più alla tecnologia. Ci sono innovazioni come Bim su cui è obbligatorio ragionare: dal 1 gennaio 2025 sarà il modo con cui bisognerà progettare, cambiando in modo sostanziale questa parte del lavoro. Di recente a Bologna abbiamo presentato i rilievi fatti con i droni, un sistema più preciso, meno costoso con un’importante riduzione dei tempi di lavoro e impatto sull’edificio e sull’ambiente. Le aziende si stanno dimostrando disponibili a investire nella tecnologia ma senza un’adeguata formazione rischia di rimanere un investimento monco.
Penso di sì, lo sta già facendo. Formedil in questo momento è un catalizzatore di tutte le novità, siamo al centro di questo movimento di innovazione che vogliamo trasferire sul territorio, a beneficio delle aziende. È chiaro che, nel settore, il tema della manodopera è cruciale e il problema è l’attrattività di un mestiere che soffre di una cronica mancanza di personale e che nei prossimi anni perderà altri 150mila addetti. Esistono progetti per attrarre maestranze dall’estero, per esempio dalla Tunisia, ma non è questa la soluzione finale del problema. Serve un rebranding del settore perché venga percepito come poi, in realtà è: un settore su cui investire per il futuro. I giovani oggi lo vedono ancora come un settore di ripiego. Con un progetto delle parti sociali che compongono il nostro board,stiamo facendo un lavoro di comunicazione, sui social e sui canali tradizionali, per invertire questa tendenza.
È una formazione sempre più interdisciplinare, l’elemento manuale e quello tecnico si alternano con una maggiore fluidità. Da sempre c’è una grandissima attenzione ai temi della sicurezza e della sostenibilità, non solo intesa come materia di studio persino nei corsi di formazione più tradizionali, ma anche nella strumentazione usata dai ragazzi: è evidente che se le 150 ore di formazione su una macchina a gasolio vengono sostituite da altrettante su un simulatore, la direzione è green. Con la possibilità di avere strumenti interattivi, si riducono le classiche lezioni frontali, che diventano meno pesanti ma non meno performanti.
Guarda il programma degli eventi di Restructura a cui parteciperà Stefano Macale, direttore del Formedil.
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